sabato 16 maggio 2009

giovedì 14 maggio 2009

Roma Assemblea pubblica – cittadina - globale.

Domenica 17 maggio, ore 17 al Volturno, Via Volturno,

Intolleranti al razzismo

Per abbattere muri e frontiere.

Per una cittadinanza globale


Nabruka Mimuni, questo è il nome della donna che si è tolta la vita
nella notte tra il 6 e il 7 maggio nel lager di Ponte Galeria, alle
porte di Roma. 227, le persone delle quali non conosciamo il nome né
la sorte respinte verso la Libia nella stessa notte, inaugurando la
linea dura del ministro Maroni sui respingimenti in mare. Inutile
parlare di diritti umani inviolabili, illusorio appellarsi a una
qualche convenzione internazionale, insufficiente erigersi a difesa
della Costituzione italiana.

Classi separate, autobus separati, medici spia, presidi spia, reato di
clandestinità, sindaci sceriffo, “sicurezza partecipata”, esercito
nelle strade, militarismo civico, checkpoint metropolitani: il mondo
intorno a noi sembra evolversi rapidamente in un’escalation di
razzismo e violenza istituzionale che mirano a stringere tutte e tutti
noi nella morsa della paura, dello sfruttamento e del controllo. Il
governo blinda il pacchetto sicurezza. Berlusconi non vuole un’Italia
multietnica e lo spettro dell’apartheid si fa realtà.

Le politiche razziste e securitarie sono pratiche di governo nella
crisi economica. In assenza di politiche anticrisi l’unica risposta è
la sicurezza che si traduce nella riduzione di libertà e diritti. Come
fermare altrimenti le resistenze se non ingabbiando (preventivamente)
la società, producendo separazione e odio razziale? Queste misure
colpiscono in particolare i/le migranti ma riguardano tutt* e puntano
a dividere e a rompere i rapporti di solidarietà tra le persone,
alimentando la paura e rendendo tutt* più ricattabili.

Ma il futuro non è scritto. Le rivolte nei centri di detenzione per
migranti (CIE), da Lampedusa a Torino, da Milano a Ponte Galeria,
accendono un fuoco di speranza e libertà. Le voci e le mobilitazioni
contro il pacchetto sicurezza gridano che sono molt* a sfidare la
paura. Le lotte sociali non si fermano, anzi si moltiplicano.

È urgente nelle prossime settimane moltiplicare azioni e
manifestazioni per rendere visibile l’indignazione e la rabbia nei
confronti di un governo sempre più razzista

Il 23 maggio a Milano ci sarà un’importante manifestazione nazionale
della campagna “Da che parte stare”, contro la crisi, contro il razzismo
e per i diritti dei migranti.


Tra il 28 e il 30 maggio si terrà a Roma il G8 dei ministri della
giustizia e degli interni, che discuteranno di sicurezza, crisi e
immigrazione. A presiederlo sarà il ministro razzista Roberto Maroni.
Saranno in 8, solo in 8. Vorrebbero gestire la crisi sulla nostra pelle,
laddove la politica economica non offre soluzioni, laddove il
capitalismo traballa, laddove la crisi è globale e non conosce
frontiere, la loro risposta è approfondire le differenze, contenere
chi si ribella e chi lotta per la propria dignità.

E’ arrivato il momento di far convergere le nostre lotte, le lotte dei
migranti, degli studenti, di lavoratori e lavoratrici precar* che si
ribellano a un mondo fatto di sbarramenti e frontiere, di muri e
razzismo feroce. Queste lotte stanno costruendo una rete di resistenze
alla crisi, al pacchetto sicurezza e al G8 di fine maggio, che intende
ratificare provvedimenti già operativi da tempo. Sui nostri corpi,
sulle nostre vite, contro i nostri diritti.

Per questo facciamo appello a costruire una settimana di mobilitazioni
che dal 23 maggio a Milano passi per due giornate di azione decentrata
il 28 e 29 maggio e per la manifestazione globale di Roma del 30
maggio.

Per contestare le politiche razziste e liberticide del governo del
mondo, laddove il razzismo non guarda solo al colore della pelle, ma
vuole colpire trasversalmente tutt* coloro che reclamano diritti,
reddito, casa, cittadinanza, libertà di movimento.

Contro il pacchetto sicurezza e le leggi razziste

Per la chiusura dei CIE in Italia, in Europa e in tutto il mediterraneo
L´unica sicurezza che vogliamo è la libertà

Contro frontiere e muri, per la libertà di movimento
Siamo tutt* clandestin*, la cittadinanza che vogliamo è globale

Giovedì 28 e Venerdì 29. Giornate di azioni decentrate

Sabato 30, Manifestazione globale contro il G8, Roma



Verso le mobilitazioni contro il G8 di luglio.
Noi la crisi non la paghiamo!


Rete no G8 – Roma

mercoledì 13 maggio 2009

Ecco cosa prevede il disegno di legge sulla sicurezza

In arrivo anche il registro dei clochard e le norme anti-writers

Prolungamento fino a 180 giorni della permanenza nei Centri di esplusione degli extracomunitari, inasprimento del 41 bis per i reati di mafia, obbligo di denuncia del 'pizzo' per i costruttori. Sono queste alcune delle norme più significative del testo all'esame della Camera.
Roma, 13 mag. (Adnkronos) - Introduzione del reato di immigrazione clandestina; prolungamento fino a 180 giorni della permanenza nei Cie, i Centri di identificazione ed espulsione, degli extracomunitari che entrano in Italia senza permesso di soggiorno; istituzione delle ronde, che dovranno essere formate da ex agenti; inasprimento del 41 bis per i reati di mafia; obbligo di denuncia del 'pizzo' per i costruttori. Sono queste alcune delle norme più significative del ddl sicurezza del governo.

Il voto finale dell'assemblea di Montecitorio sul provvedimento nel suo complesso è previsto per domani nella tarda mattinata. Oggi la Camera ha votato i tre maxiemendamenti al testo.

L'immigrazione clandestina ('ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato') diventa quindi un reato. I clandestini non rischiano l'arresto ma un'ammenda dai 5mila ai 10mila euro. La norma renderà possibile denunciare i clandestini all'autorità giudiziaria. L'extracomunitario che arriva in Italia senza permesso di soggiorno potrà essere trattenuto nei Cie fino a 180 giorni. Ora il periodo è di due mesi. Le nuove norme, inoltre, prevedono che per avere la cittadinanza si dovranno pagare 200 euro. Per il permesso di soggiorno invece il contributo sarà fissato dai ministeri dell'Interno e dell'Economia e potrà oscillare tra gli 80 e i 200 euro. Il coniuge straniero di un cittadino italiano può acquisire la cittadinanza quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se risiede all'estero.

Saranno intensificati i controlli sul trasferimento di valuta per contrastare il riciclaggio anche ai fini di finanziamento al terrorismo. Gli agenti di attività che si occupano dell'incasso e del trasferimento dei fondi dovranno conservare per 10 anni una copia del titolo di soggiorno se chi ordina l'operazione è cittadino extracomunitario. La cancellazione dall'elenco degli agenti è la sanzione per chi non ottempera a tale obbligo.

Inoltre, lo straniero che, raggiunto da provvedimento di espulsione, continua a rimanere illegalmente in Italia nonostante il provvedimento del questore, va incontro ad una pena detentiva da sei mesi a un anno se l'espulsione è stata disposta perché il permesso di soggiorno è scaduto da più di 60 giorni e non ne è stato chiesto il rinnovo o se la domanda di titolo di soggiorno è stata rifiutata. La pena va da uno a quattro anni se lo straniero è raggiunto da un provvedimento di espulsione perché è entrato in Italia illegalmente o non ha chiesto il permesso di soggiorno nel termine prescritto, in assenza di cause di forza maggiore. La pena aumenta da uno a cinque anni se lo straniero destinatario dell'ordine di espulsione e di un nuovo ordine di allontanamento continua a rimanere illegalmente in Italia.

Rischia il carcere fino a tre anni chi dà in alloggio o affitta anche una stanza a stranieri che risultino irregolari al momento della stipula o del rinnovo del contratto di locazione. Ma ci deve essere un ingiusto profitto. Le nuove norme prevedono tra l'altro l'istituzione presso il ministero dell'Interno di un fondo rimpatri per finanziare le spese per il rimpatrio degli stranieri verso i Paesi di origine.

Nel provvedimento trovano posto le ronde, fortemente volute dalla Lega: associazioni di cittadini potranno segnalare alle forze dell'ordine situazioni di disagio sociale o di pericolo. Saranno iscritte in elenchi, non potranno essere armate e prioritariamente dovranno essere formate da ex agenti.

In arrivo anche il 'registro dei clochard': coloro che sono senza fissa dimora saranno schedati in apposito registro istituito presso il Viminale.

Ritorna il reato di oltraggio a pubblico ufficiale: chi insulta un pubblico ufficiale rischia fino a 3 anni di carcere. Ma se si risarciscono agente ed ente cui questo appartiene, il reato si estingue. Nessuna condanna, invece, se è il pubblico ufficiale ad aver commesso atti arbitrari.

Il provvedimento del governo affronta anche questioni legate ai reati di mafia: vengono inasprite le norme del 41 bis, che ora prevede una detenzione più lunga di 4 anni. Inoltre, per impedire che dalle carceri i boss mafiosi possano esercitare il loro potere sul territorio, i detenuti sottoposti al 41-bis saranno destinati all'interno di istituti a loro esclusivamente dedicati, preferibilmente in aree insulari, o comunque all'interno di sezioni speciali e logisticamente separate dal resto dell'istituto e custoditi da reparti specializzati della polizia penitenziaria. Stretta anche sui colloqui con parenti e avvocati e sull'ora d'aria: la permanenza all'aperto sarà ancora consentita, ma con maggiori restrizioni: non potrà superare le due ore e non potrà aver luogo tra più di quattro persone. Saranno introdotti alcuni accorgimenti per evitare che si comunichi tra detenuti, si scambino oggetti e si cuociano cibi. Si punisce con la reclusione da uno a quattro anni chiunque consenta ad un accusato di mafia, sottoposto a regime del carcere duro, di comunicare con altri.

Rimarranno intatti i poteri del Procuratore antimafia, che in un primo momento si era pensato di modificare. Nel provvedimento, poi, è stata reintrodotta la norma che esclude da appalti pubblici gli imprenditori, se non denunciano le estorsioni nei loro confronti. Il testo approvato dalla Camera era stato modificato rispetto a quello varato dall'assemblea di palazzo Madama: ora è prevista la possibilità dell'esclusione di punibilità per l'imprenditore che non ha denunciato per 'stato di necessità''.

Il provvedimento contiene anche le norme 'anti-writers': carcere fino a tre mesi e multa da mille a tremila euro per chi danneggia cose di interesse storico o artistico. Se il fatto è commesso su beni immobili o mezzi di trasporto pubblici la pena è la reclusione fino a sei mesi o la multa fino a mille euro. Punito con la sanzione amministrativa di mille euro anche chi vende bombolette spray contenenti vernici non biodegradabili ai minori di diciotto anni. Previste inoltre norme a favore del decoro urbano: sanzioni amministrative non inferiori a 500 euro per chi sporca le strade e multe da 500 a mille euro per chi getta rifiuti dal finestrino delle auto in sosta o in movimento.

In arrivo anche misure anti-accattonaggio: carcere fino a tre anni per chi si avvale per mendicare di un minore di quattordici anni.